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Si legge come un romanzo la ricostruzione storica che Fausta Squatriti ha condotto sulla famiglia del tessitore Agostino Angioletti, e di suo figlio Angelo a lanciarsi nell'impresa del tutto straordinaria della tessitura, con un modernissimo telaio Jacquard appositamente costruito, di un grande arazzo di 12 mq dedotto da un dipinto dell'accademico Jean Leon Gérôme: quel Pollice verso, allora più famoso de La Gioconda, il cui significato simbolico è ancora oggi presente nella gestualità comune. Il cimelio rimase custodito in famiglia (poco amato) per oltre un secolo, e soltanto ora è ampiamente rivalutato, portando all'attenzione contemporanea un oggetto in grado di incorporare gli ultimi palpiti del romanticismo. Palpiti esemplificati dal connubio tra l'eccesso di artisticità del Kitsch e l'alta qualità tecnologica espressa dalla lungimiranza di un'impresa familiare milanese alla fine dell'Ottocento che, nel volgere di due sole generazioni, aprì e chiuse una straordinaria vicenda imprenditoriale, qui ricostruita nei risvolti romanzeschi delle vite dei protagonisti e dei testimoni coi loro sogni, le loro ambizioni, i successi e gli errori...